Abbiamo visto nel precedente articolo, “Io Sono” -l’Universo ci parla di Dio-, che l’universo manifesta il carattere dell’individuazione, cioè la manifestazione sempre più evidente di infiniti “io sono”, i quali riunendosi in unità collettive sempre più ampie, formano con la loro unificazione -pur mantenendo le proprie prerogative individuale – degli “io sono” maggiori, funzionanti in forma organica.
Ricordiamo l’esempio delle singole cellule, che vanno a formare tessuti, organi e poi organismi, dove ogni cellula ha delle caratteristiche particolari con determinate funzioni, che non si confondono con quelle di altro tipo: per esempio, la cellula del tessuto cardiaco ha caratteristiche diverse da quelle del sistema nervoso, ed ha altre funzioni e a queste si attiene.
L’essere umano stesso espande il proprio “io” nella famiglia, nel gruppo, nello stato, nelle nazioni, fino a quando si unificherà, con il progredire dell’evoluzione, con tutta l’umanità della terra fino ad abbracciare tutti gli altri “io” dell’universo, collaborando con tutti, pur mantenendo sempre le sue funzioni particolari nel rispetto delle diversità.
Il principio di unificazione infatti non presuppone le medesime funzioni, la medesima posizione, ma bensì la propria funzione e la propria posizione nell’organismo cosmico, rimanendo uguali come sostanza, rimanendo subordinati nel medesimo modo alla Legge e avendo garantiti gli stessi diritti e la stessa giustizia, quindi godendo del medesimo amore.
Dio, nel suo aspetto di immanenza, dunque, si è “polverizzato” in questi infiniti “io sono” che a tutti i livelli cercano di evolvere e, essendo frammenti dell’Uno, tendono ad unificarsi espandendosi e salendo per ritornare a Dio stesso, che li ha generati, e in cui Lui è presente come quantità psichica animatrice, sia nello psichismo delle forme inferiori di esistenza sia nello spirito dell’uomo.
Vediamo più nel dettaglio le caratteristiche e le prerogative dell’essere che può affermare: “io sono”!
L’”Io” ha come prima caratteristica fondamentale quella dell’egocentrismo, cioè è un centro in sé stesso.
Dio stesso rappresenta, infatti, il massimo egocentrismo possibile, in quanto è il Centro del Tutto, intorno a cui si accentra tutta la vita e tutta l’esistenza in ogni piano visibile e invisibile.
Egocentrismo non è sinonimo di egoismo, ma esprime solo la caratteristica di centro di attrazione, di punto di accentramento, come un riferimento stabile. Possiamo vedere questa forma di accentramento anche nella nostra società: “lo Stato, un capofamiglia, può essere utilmente egocentrico senza essere egoista.” (Dio e Universo, Pietro Ubaldi)
Se non ci fosse la caratteristica dell’egocentrismo, la creatura non potrebbe dire “io”, esso è dunque una necessità fondamentale dell’esistere, dell’essere.
Per essere in armonia con la Legge di Dio, ed in Essa in equilibrio, la seconda caratteristica dell’”io” deve essere quella dell’altruismo, in cui si bilancia la forza accentratrice di attrazione dell’”io” e del suo egocentrismo, con i suoi impulsi radianti, cioè in donazione altruistica verso tutti gli altri esseri, che possiamo definire di irradiazione.
Questa seconda condizione di altruismo, fa si che l’”io” viva in unione cooperante a tutti gli altri “io” esistenti, in cui ogni impulso radiante è equilibrato e in perfetta armonia con quella dei suoi simili, in uno scambio armonioso e reciproco di amore affratellante.
E tutti quanti insieme, gli “io”, lavorano cooperanti e subordinati all’egocentrismo di Dio, intorno a cui ognuno vive perfettamente coordinato e collaborante, all’interno di una propria gerarchia e funzione.
Il mantenersi all’interno dell’egocentrismo di Dio corrisponde, per gli spiriti, alla loro massima felicità e gioia, in quanto l’egocentrismo di Dio oltre ad esprimersi come Centro del Tutto, esprime anche il massimo altruismo possibile, il massimo amore possibile, amore e altruismo assoluto, in quanto abbraccia tutta la sua creazione e irradia amore e dona vita ad ogni essere in qualsiasi forma o livello esso esista.
Abbiamo già detto in altri articoli, che l’Universo funziona secondo uno schema unico che tende a ripetersi all’infinito ad ogni livello.
Ecco, ancora una volta, questo modello unico ripetersi anche nello schema dell’”io sono”. Dove l”’Io Sono” maggiore, Dio, Centro assoluto di attrazione e irradiazione, si ritrova negli “io sono” minori, quali centri relativi di attrazione e irradiazione.
Sappiamo in modo certo che il nostro Universo, è un grande organismo in evoluzione, concetto affermato anche dalla nostra scienza, il che presuppone che non tutti siamo allo stesso livello, e sullo stesso piano; fenomeni ed esseri viventi si trovano a livelli differenti, in base al tratto di cammino percorso.
Chi è più in alto è maggiormente evoluto rispetto a chi sta sotto, chi è più in basso è involuto rispetto a colui che sta sopra. Ognuno occupa una posizione relativa nella scala evolutiva che ha salito attraverso la propria fatica e il proprio cammino. Così ogni “io sono” è in grado di comprendere in sé –attrazione-, e donare agli altri –irradiazione– in funzione al proprio livello evolutivo raggiunto.
Nella forma più involuta dell’essere, l’egocentrismo si esprime in egoismo. Nella forma più evoluta dell’essere l’egocentrismo si esprime, invece, in altruismo.
“l’egoismo si potrebbe allora chiamare egocentrismo involuto in sé chiuso e limitato, e l’altruismo egocentrismo evoluto, aperto ed espanso nel tutto” (Dio e Universo, Pietro Ubaldi)
Poiché evoluzione significa salire e armonizzarsi alla Legge di Dio, che abbiamo visto esprime amore ed altruismo, più saliamo la scala dell’evoluzione e più tenderemo ad uniformarci a Dio, manifestando, così, la nostra immagine e somiglianza con Lui, quindi un egocentrismo-altruista.
Così l’”io” involuto manifesta egocentrismo ed egoismo separatista: non irradia, non dona, vive contrapposto alla Legge di Dio, vive nel disordine, al di fuori di Essa, nel caos, chiuso e limitato dalla prigione che lui stesso si crea con il proprio isolamento.
L’”io” evoluto, invece, manifesta egocentrismo ed altruismo unificatore: irradia, dona, e vive armonizzato alla Legge di Dio; vive nell’ordine, all’interno di Essa, in armonia, aperto ed in espansione vivendo una vita organica e collettiva.
L’essere umano, a differenza della natura che è guidata in modo deterministico, ha però la libertà di scegliere in che direzione orientare la propria vita!
Dunque l’uomo può viaggiare o in senso involutivo o in senso evolutivo. Può decidere di voler vivere separato ed isolato da tutto e da tutti, tagliato fuori dalla fonte della vita, povero perché potrà contare solo su sé stesso, seminando per sé sofferenza e dolore. Oppure incamminarsi verso l’alto, diventando sempre più altruista, per comprendere in sé stesso sempre più esseri, ricco perché può attingere tutto da Dio e, uniformandosi alla Sua Legge, scalare la Vetta che lo condurrà alla felicità.
Bibliografia di riferimento: Dio e Universo (Pietro Ubaldi)
4 pensieri riguardo “Egocentrismo-Altruismo-Libertà: Tre qualità dell’Io”