L’Eterno è presenza

L’Eterno è una presenza viva, una forza che invade e conquista l’anima, la avvolge, la abbraccia, la incatena dolcemente a Sé.

Dio non è un concetto, se non in una fase iniziale di esplorazione della mente, lanciata verso gli abissi profondi delle grandi domande della vita.

Dio da concetto, diventa sentimento, presenza palpitante, sensazione e presenza reale.

Dio si sperimenta nel contatto della propria anima con l’Origine.

È un processo di armonizzazione, è un sentirsi avvolti da una Pace profonda, da una sensazione di Calore e di Bene, che soddisfa e sazia l’anima come nessun altra cosa potrà mai soddisfarla. 

Dio è godimento dell’anima, un godimento che non stanca e svuota, come quelli della materia, ma che nutre e riempie, e si dosa alle capacità dell’anima di percepirlo e accoglierlo in sé stessa.

****

L’Eterno nella Sua Sapienza, sa dosare la Sua Grazia, in rapporto alla capacità di sopportazione dell’anima che visita. Si svela dolcemente, misurando la Sua presenza per non lasciare la piccola anima dell’uomo tramortita e schiacciata dalla Sua Potenza.

Così le esperienze mistiche sono proporzionate alle capacità maturate dall’anima di “sopportare” la Luce dell’Incommensurabile.

È il nostro grado di evoluzione, la nostra capacità ricettiva che ci rende atti a percepire questo stato di beatitudine e di pace. La nostra capacità è dunque quella di riuscire ad entrare in risonanza con le alte frequenze del Centro di Vita, il resto lo fa l’Eterno, che con la corrente del Suo Amore sana il nostro spirito e lo purifica. Noi invochiamo, Dio corre in nostro aiuto.

È in questo contatto, voluto e desiderato dall’anima, spesso sfiancata dal dolore e dalla sofferenza, che Dio si mostra e si manifesta a noi: ma Dio più di noi ci desidera e ci reclama. Così il contatto non è che una reciproca attrazione, un reciproco cercarsi.

L’Eterno sempre manifesta costantemente il Suo Amore per noi, in mille modi, ma siamo noi che liberamente dobbiamo avvinarci a Lui.

Siamo noi che ci escludiamo da questo contatto e da questa unione. La materia fa da schermo ed è solo quando il nostro spirito prende il dominio su di essa, o quando, lacerato dal dolore, riemerge dalle sue pastoie, che esso assurge nuovamente e invoca l’intervento del Cielo.

*****

Questa invocazione è desiderio silenzioso, è contrizione e rimorso, confessione ed apertura della nostra anima: è angoscia, tormento, dolore, lacerazione, è gratitudine e lacrime, annullamento di sé e amore per gli altri: è la nostra voce sincera che vuole Dio…..e Dio risponderà puntualmente a questo richiamo!

È in questa affinità vibratoria che Dio si dona, e si riversa in noi. Affinità che significa purezza di intenzioni, in cui l’elemento della sincerità e dell’umiltà giocano un ruolo fondamentale. Dio non si inganna, e gli elementi di egoismo e ipocrisia sono banditi in questi sublimi contatti

Così ad ogni anima, qualsiasi sia il grado della Grazia che la invade, essa appare come un dono preziosissimo, un diamante di inestimabile valore.

Dio che si risveglia in noi, o che si apre a noi, il che ha lo stesso significato, vivifica tutto il nostro essere del Sublime.

L’Amore è una corrente che salva, nutre, eleva, e rende l’anima sbalordita da tanta meraviglia. Così di rimando l’anima si sente annientare di gratitudine, e vorrebbe annullarsi per restituire l’amore che dal Signore ha ricevuto. 

Così ogni nostra piaga e ogni nostro dolore, e gli strappi, e le ferite che il mondo ci infligge con i suoi moti disarmonici, con le sue violenze e brutture, con il suo egoismo imperante, con la sua assenza nel momento del bisogno, sono curate, ricucite e sanate dalla Presenza dell’Altissimo!

Che Tu sia sempre Benedetto Signore!

Il canale è aperto, la comunicazione è iniziata, da quel momento in poi sta alla piccola anima dell’essere umano armonizzarsi, sempre di più e meglio, con la corrente di Amore della Legge, e rimanere aderente a questa Immensa Volontà di Bontà e di Bene.