La Sintonizzazione

“Io sono la vite, voi i tralci, chi rimane in Me ed Io in lui, questi darà frutto di molto: perché senza di Me non potete far nulla” (Giovanni 15,5)

La sintonizzazione spirituale è quel fenomeno di risonanza che avviene tra una Sorgente emittente, in questo caso il Padre, Dio, l’Eterno, e una stazione ricevente, il nostro io, la nostra anima.

Sintonizzazione corrisponde ad armonizzare le nostre frequenze interiori, a quelle della Legge. Armonizzarsi significa ripulire la nostra anima da tutte quelle dissonanze che disturbano il contatto vibratorio con il Divino.

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Questa fenomeno può avvenire in ogni momento e luogo, poste le adeguate condizioni: certo all’inizio è preferibile appartarsi in un ambiente idoneo, in cui possiamo raccoglierci in silenzio.

Per taluni di noi può essere la propria abitazione o una particolare stanza dove siamo abituati a meditare e concentrarci e dove le frequenze più elevate sono abituali, e dove anche le pareti e tutti gli oggetti che si trovano in essa riverberano di quelle frequenze che noi stessi abbiamo impresso alle cose circostanti. Tutto ciò che è inanimato infatti vibra, e in un certo qual senso vive di queste vibrazioni e si satura di quelle che gli esseri animati emettono, soprattutto l’uomo con i propri pensieri e stati d’animo.

La sintonizzazione può avvenire in mezzo alla natura, dove l’armonia del creato emette spontaneamente le proprie alte frequenze. Può avvenire in una chiesa povera e ricca di vibrazioni spirituali di fede e devozione.

La sintonizzazione, soprattutto, può avvenire attraverso il nostro comportamento quotidiano, attraverso atti di bontà e amore verso i  nostri simili. Potremmo dire che questa è forse uno dei più potenti mezzi di armonizzazione.

Infatti il contatto e la risonanza con l’Amore Divino, non può avvenire quando il nostro animo brulica di passioni, desideri e sentimenti disarmonici, lenti e pesanti dati dalla materia e dal nostro io inferiore.

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Così nell’atto di raccoglimento all’anima pia, che vuole sentire la presenza di Dio, è utile entrare in quello stato di contrizione e rimorso d’anima per tutte quelle disarmonie che i suoi sentimenti negativi, rancorosi, rabbiosi, impregnati delle più infeconde e basse passioni (gelosia, invidia ecc…..) procurano al proprio spirito e agli altri.

Diventa necessario “risintonizzare” la propria coscienza, ripulirla, con animo sincero, provando pietà per chi ha commesso verso di noi qualcosa di male e avendo nel cuore un sincero sentimento di perdono e comprensione: altresì è utile provare rimorso per quelle che sono state le nostre dissonanze nei confronti degli altri e a cui abbiamo recato danno, anche solo pensativamente.

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Questo processo, che per taluni può sembrare superfluo, in realtà è fondamentale, perché rappresenta un lavacro che purifica, e ci pone in quell’umiltà interiore necessario al contatto con il Padre infinito.

La sintonizzazione può essere raggiunta attraverso una preghiera, per esempio il Padre Nostro, la preghiera lasciataci in dono dal Cristo, ma non ripetuta a memoria e biascicandola, ma meditando sulle sue sostanziali espressioni.

Può avvenire ripetendo i passi della Comunione, immaginando la scena dell’Ultima Cena e rivivendo il momento e le parole lasciateci dal Cristo e su queste soffermandosi accuratamente, cercando di immedesimarci in quel supremo momento.

Ognuno nel proprio intimo può trovare lo slancio sincero per aprirsi all’amore del Padre e comunicare con Lui.

Per le anime più mature, il dolore stesso diventa strumento eccezionale di elevazione e sana tensione interiore che eleva. Attraverso la sublimazione della propria sofferenza, e la partecipazione spirituale e reale al dolore altrui, l’anima ha un potente mezzo di catarsi mistica.

Solo a quel punto la Grazia del Padre può iniziare a farsi sentire in noi, pervadendoci di un senso di Pace, di quiete profonda, di Beatitudine e Amore.

In questi stati l’anima sente la Presenza di Dio: ha la sensazione del Divino. 

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Questi stati di raccoglimento sono una vera e propria consolazione e rigenerazione spirituale, necessari a chi si approccia ad un Cammino di ascensione spirituale.

Certo è poi è necessario trasformare in azione, in opera compiuta, quanto da questi contatti sublimi si riceve, e prodigarsi in aiuto fraterno e sostegno ai propri simili.

Anzi tali stati sublimi, che l’anima avida di amore ricerca, sono secondari rispetto alla richiesta di amore che i nostri fratelli ci richiedono.

Come scrive il Rusysbroeck: “La consolazione interiore è di un ordine meno elevato dell’amore attivo che si pone, spiritualmente o corporalmente, al servizio dei poveri. Ond’io vi dico: benché siate rapiti in estasi tanto in alto quanto S.Pietro o S.Paolo, o chi altri vogliate, se udirete un ammalato abbia bisogno di un brodo caldo, o di qualunque altro soccorso dello stesso genere, io vi consiglio di risvegliarvi un istante dalla vostra estasi e di fare scaldare il brodo. Abbandonate Dio, per Dio: trovatelo e servitelo nelle sue membra: nulla perderete nel cambio. Ciò che per carità abbandonerete, Dio con ben altre perfezioni ve lo renderà“.

Vi lascio oggi mettendo qui a fine articolo il Padre Nostro, così come gli Enteli e l’Ultrafania ci hanno donato in eredità, e che rappresenta le corrette espressioni usate dal Cristo:

Padre Nostro

Che sei nei Cieli

Sia santificato il Tuo nome

Venga il Tuo regno

Sia fatta la Tua volontà

Come in Cielo così in Terra

Dà a noi oggi il nostro pane quotidiano 

E rimetti a noi i nostri debiti 

Come noi li rimettiamo a noi debitori

Preservarci dalle tentazione

E liberaci dal Maligno

2 pensieri riguardo “La Sintonizzazione

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