Dialogo tra lo Spirito ed il corpo

Caro corpo, Io ti conosco, e so le tue esigenze, le tue necessità. Tu hai bisogno di essere nutrito, vestito, tenuto in ordine e pulito, hai necessità anche di scaricare le tue tensioni interiori, hai bisogno del giusto riposo e della corretta attività fisica per mantenerti in salute e vigoroso.

Io lo so tutto questo, e sei prezioso strumento, in cui Io mi manifesto.

Per questo ho cura di te, ma nella misura della temperanza e dell’equilibrio, affinché tu, che vorresti tutto per te, non ecceda la misura.

Affinchè le tue esigenze siano nella misura del sano bisogno e non del vizio, di cui anche tu stesso saresti danneggiato a tua insaputa.

Si, perchè tu, caro corpo, non sai il risultato dei tuoi eccessi, dove essi ti possono portare, poiché la tua intelligenza, da sola, è legata al senso, alla ricerca del piacevole e a fuggire ogni dolore.

Ma tu caro corpo, sei il mio strumento, sei il mio cavallo ed Io sono il cavaliere. Sono Io che ti conduco e ti guido, che tengo le tue redini e tu sei chiamato ad ascoltarmi e ad obbedirmi.

Si è vero, Io ti faccio lavorare, faticare; per Me tu devi privarti e rinunciare molte, moltissime volte, ma avrai quel che ti spetta per continuare a servirmi e vivere finché il nostro tempo insieme non sarà concluso.

Ma questo lavoro che ti impongo gioverà anche a te, perchè tutto con Me si eleva, si purifica, si evolve, anche tu. Tutto questo lavoro interiore, a cui ti sottopongo, ti porterà verso un nuovo metabolismo cellulare, capace di vivere di energie sempre meno grossolane e più sottili, di quelle energie cosmiche che dall’infinito si irradiano. Sarà rinforzata la tua stessa salute e il tuo stesso vigore, lascia che Io ti guidi e ti conduca per i miei sentieri ad assolvere i compiti a cui sono chiamato: le opere dello spirito.

È vero Io voglio spesso ciò che tu rifuggi e tra noi nascono delle lotte interne: tu mi dici con le tue pressanti esigenze che vuoi vivere!! Ed Io, che a te paio un egoista, invece dico spesso di no e ti impongo privazioni, perchè il mio sguardo mira in Alto, e non lo rivolgo in basso dove tu vivi.

A volte vinci tu su di Me, e mi tiri giù, al tuo piano, al tuo livello biologico, e mi mostri la tua realtà, e mi gridi che questa è la vita che insieme siamo stati abituati a vivere! 

E che sono un pazzo a non volerla più e a comandarti di ascendere con Me. Tu ti stanchi amico caro, è comprensibile, e la tua stanchezza si riflette anche su di Me poiché ora siamo un tutt’uno.

Allora a volte giaciamo insieme, entrambi stanchi, inerti, e pulsiamo nel basso ritmo della vita, nelle onde lunghe e pigre della tua materia. Ma lo sai…Io non posso sostare in questa inerzia, non posso davvero! Allora tosto mi rialzo e riprendo la via dell’ascensione e ti comando di riprendere il lavoro che solo temporaneamente abbiamo abbandonato.

Io non sono fatto come te, per la vita che tu vuoi vivere, non posso accontentarmi della soddisfazione del senso, poiché sono fatto di intelligenza superiore, di sentimenti ed aspirazioni che appartengono ad un altro piano di vita che è tanto più reale del tuo. 

Io sono Spirito e sono fatto per la vita dello Spirito e questa vita esigo per me stesso, e in queste affermazioni Io mi riconosco, vivo e risorgo. Tu mi vorresti dormiente, sonnacchioso per garantire la tua di vita, che però è caduca, effimera e destinata inevitabilmente ad essere superata.

Io vivo invece per la vera vita, quella che non ha fine, quella eterna, in cui però anche le tue singole e microscopiche parti, dissociandosi e rielaborandosi si ritroveranno a rivivere nel mondo etereo dell’infinito.

Nulla è perso, anche di te, tutto verrà riassorbito e in un certo qual modo sarai sempre utile alla vita.

Ora dunque, insieme, siamo chiamati ad evolverci, e ti chiedo scusa se dovrai sopportare la pressione e la tensione che ti impongo: che esigo. 

Siamo stretti in un abbraccio, ma in fondo, anche tu sai che sei nato per Me, ed Io scendo in te, con il solo scopo di salire, solo che tu non vedi quello che Io vedo e non intendi quello che Io intendo, e non comprendi che anche tu insieme a Me risorgerai, in nuove forme, più sottili e luminose: oggi sei il mio corpo, domani sarai utile a creare una stella, un mondo, una parte dell’Universo: non ribellarti ordunque.

Io ti vivifico, ti scaldo, dò ritmo al tuo cuore, luce al tuo cerebro, energia ai tuoi muscoli: se Io non ci fossi saresti come un sacco vuoto, freddo e spento. Io sono colui che ti anima, la luce che brilla attraverso i tuoi occhi.

Io sono chiamato a purificarmi, a pagare i miei debiti che ho contratto violando la legge di Dio, per questo lavoro mi lego a te e non per assecondare ogni tua voglia e capriccio, e mi trovo mio malgrado a rivivere quegli istinti inferiori e animaleschi che sono propri del tuo livello, del tuo piano di esistenza.

Ora comprendi perchè ti devo imporre la mia disciplina, che se per te è costrizione, significa in realtà ordine ed armonia.

Ecco perchè Io devo e voglio scegliere la via del dolore e del sacrificio, che è la via in cui risorgeremo nella vera gioia, trionfo del vero Amore, che matura e purifica, che sgrezza e sensibilizza, che eleva e salva.

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