Spirito e Materia

Buongiorno a tutti, in questo articolo ho cercato di analizzare e meditare il rapporto tra lo Spirito e la Materia da un punto di vista sostanziale e spirituale.

Lo Spirito, è ciò che siamo. Siamo stati creati dall’Eterno come singole Scintille spirituali dotate delle sue prerogative di Potenza, Sapienza, Amore.

La Materia è ciò di cui attualmente siamo rivestiti, non solo come corpo fisico, ma anche per quello che il sapere esoterico e occulto chiama i nostri corpi sottili.

All’Origine in noi, come Spiriti emanati dall’Amore e dalla Saggezza dell’Eterno vi era la piena Conoscenza del Bene e del Male.

Quello di cui non eravamo a conoscenza erano le conseguenze che la scelta del Male avrebbe portato, cioè la nostra repentina esclusione dall’infinito, con la nostra precipitazione spirituale, in ambienti idonei ad accoglierci, che la Misericordia dell’Eterno ha creato per noi; ma che al contempo rappresentarono una progressiva limitazione delle facoltà divine degli Spiriti ribelli, fino a giungere al punto della completa immobilità, della completa costrizione, cioè nel punto di massima involuzione: questo sia per la necessità di limitare i danni creati dai ribelli, sia per la necessaria espiazione e il necessario ravvedimento che queste quantità spirituali devono operare.

La ribellione avvenne per moto di superbia ed egoismo: siccome posso, voglio, questa fu la prima originaria manifestazione di arbitrio.

E questo volere fu il Male, il voler creare per sé al di fuori dell’Ordine della Legge, (superbia)il trattenere quelle energie che dovevano essere donate al Tutto (egoismo).

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Il trattenere ha avuto come conseguenza l’associazione del primo atomo di materia con lo Spirito e la sua chiusura cinetica, l’incapsulamento della Scintilla spirituale, la sua precipitazione di piano in piano, di Cielo in Cielo, fino alla completa condensazione. Crollo che non ha un significato spaziale, ma di dimensioni dell’essere, per noi inafferrabile dalla nostra mente razionale.

Insieme alla perdita delle prerogative divine calò sulla Scintilla la legge di oblio, che le rese dimentiche della propria origine. La Legge impose la necessaria fatica per riconquistare quanto fu volutamente perduto.

La sofferenza iniziò nell’attimo della Caduta per la costrizione e il progressivo annullamento di ogni possibilità divina. Ma nonostante la sofferenza, il desiderio di ribellarsi continuava a persistere continuando a far precipitare sempre di più gli Spiriti nello stato di condensazione definitiva.

Le prerogative divine della Scintilla non sono state annientate, ma bloccate temporaneamente, immobilizzate e rese latenti, potenziali, in attesa di essere riconquistate e liberate. Lo Spirito è e rimane sempre divino, e come tale non può perdere, nel senso di non avere a tutti gli effetti tali prerogative, ma tali qualità sono rimaste sepolte, immobilizzate, e soggiogate dalla materia,  che ha creato intorno allo spirito un corpo psichico-eterico-fluidico, chiamato perispirito, che successivamente si è condensato in un corpo organico. 

Tale corpo psichico rappresenta quello che noi chiamiamo il palpito della materia, e rappresenta una forza psichica in grado di dominare lo spirito stesso, ma che ha avuto come causa della sua formazione il primo moto di ribellione, avente avuto appunto la superbia e l’egoismo come causa prima.

È come se la Materia si fosse dotato di una propria psichicità che rende opaca, la Luce dello Spirito, ne fa da schermo e ne ottunde le capacità.

Così questo corpo psichico sembra avere una volontà propria avente la capacità di determinarsi liberamente, quindi di avere arbitrio, e di opporsi alla Legge Divina.

L’uomo così quando crede di fare la propria volontà secondo la passionalità umana, i suoi istinti inferiori, ma anche le necessità della materia, è difatti schiavo della materia, di una volontà che lo domina, ma di cui è pur sempre responsabile in quanto:

  1. È la superbia iniziale della Scintilla ad averla generata e la Scintilla rappresenta il vero Sé, il vero Io.
  2. È responsabile in quanto non è in grado di dominarla e di far assurgere lo Spirito sulla Materia

Quindi la colpa ricade comunque su di lui che deve riconquistare le prerogative perdute.

Da qui il dualismo della lotta tra Spirito che si risveglia dal letargo e la Materia che lo riveste e lo incatena e lo tiene in basso.

Le dissonanze, le distorsioni, sono date dagli impulsi che la nostra psicologia ha chiamato subcosciente, ma che spiritualmente rappresentano il palpito, le vibrazioni della Materia che ha acquisito una forza psichica propria. Ecco il motivo della lotta interiore, e della necessità dello Spirito di dominare e incenerire le scorie. Incenerire vuol dire dar loro fuoco, e dar fuoco significa sublimare, quindi evolvere, superare.

Il subcosciente rappresenta questa Materia, questa energia psichica dotata di una propria inerzia e che deve dunque evolversi insieme allo Spirito.

Tutto si deve evolvere e spiritualizzare anche la Materia stessa, passando dall’essere chiusa ed essere radiante, come all’Origine. La Materia è pur sempre sostanza divina, non in sé negativa, ma è come se si fosse caricata di un energia alimentata dalla volontà dello Spirito che essa contiene.

La Materia è di fatto bombardata dagli impulsi dello Spirito e si plasma in funzione di questi impulsi.

Lo Spirito involvendosi e continuando in questa volontà di Male ha “imbevuto” la Materia di tali forze, le ha dato corpo e forza.

Come fare a correggere il tiro? Come fare a distruggere le scorie, che di fatto sono rappresentate da questo involucro psichico?

Possiamo con certezza stabilire tre punti fondamentali:

  • Presa di coscienza (svelamento) di chi siamo, e dei nostri errori fin qui commessi
  • Pentimento -Rimorso- (neutralizzazione delle forze negative)
  • Conversione della Volontà (azione positiva)

Attraverso dunque la presa di coscienza dei propri errori rispetto alla Legge di Amore e attraverso l’applicazione stessa della Legge di Amore, esemplificata dal Cristo, che nel Vangelo ci ha dato il codice spirituale di condotta, all’essere umano è data la possibilità in una sola esistenza terrena di raggiungere la Meta, cioè il ritorno a Dio.

3 solo le vie che conducono alla liberazione espressa dal Vangelo:

  • La Rettitudine, cioè tutti quei comportamenti volti a non danneggiare gli altri secondo onestà e giustizia, e ancora di più a beneficiarli, a portar loro soccorso, attraverso l’amore e della compassione
  • La Rinuncia, cioè tutte quelle scelte che consistono nella rinuncia ai palpiti della materia, alla passionalità umana, agli istinti inferiori, al proprio io, al superfluo
  • Il Dolore, attraverso l’accettazione del proprio karma e al giusto pagamento del debito, che comportano il riassorbimento degli effetti negativi da noi stessi generati e di cui siamo gli unici responsabili.

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La Materia sia essa sottile (corpi fluidici) che densa (organismo fisico) può essere considerata come un sistema dinamico, cioè fatto di forze, che un sistema cinetico, cioè fatto di traiettorie.

Lo Spirito altrettanto, è sia un sistema di forze che cinetico. La differenza tra questi due Sistemi è la direzione dei loro impulsi. Verso l’alto in direzione evolutiva e in apertura cinetica, centrifuga per lo Spirito, verso il basso in direzione involutiva, centripeta per la Materia.

I due sistemi sono tra loro comunicanti e ognuno vuole resistere all’altro e ognuno influenza l’altro.

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La Materia è come se rappresentasse una forza che ha una sua direzione ed una sua intensità ben determinata ma anche alimentata dall’Io, cioè dallo Spirito che anziché dominarsi e dominarla ne segue gli influssi, cede alle tentazioni, va dietro passivamente a questi impulsi e così facendo li rafforza e li alimenta suo malgrado.

San Paolo ha così espresso in altre parole lo stesso concetto che qui abbiamo espresso in termini più moderni e attuali:

Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra” (lettera ai Romani 7/18-23)

La legge del peccato, non sono che i palpiti della Materia, che entrano in contrasto con lo Spirito risvegliato.

Tale forza psichica negativa è alimentata non solo da noi ma anche dall’ambiente circostante, e dal mondo invisibile, barontico, così che le forze negative in gioco si sommano e possono sovrastare l’individuo, facendolo precipitare nel gorgo.

Quindi l’individuo subisce questa “volontà indipendente”, poiché vuole e non sa che volere così come vuole questa volontà, e ne è al contempo anche ingannato, perché può reputare buono ciò che buono non è. Questo almeno fin ché non ne prende contezza e consapevolezza.

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Per superare tale impasse siamo stati dotati dall’Eterno di una trinità umana:

  • Pensiero
  • Ragione
  • Coscienza

Mettendo in espansione la coscienza, ognuno di noi può deliberare al meglio le proprie decisioni, rendendo sempre più sensibile questo strumento, che con il suo utilizzo costante sempre più si affina e che procede di pari passo con la nostra evoluzione.

È inoltre necessario instaurare un dialogo interiore con la materia al fine di dominarla e dirigerla, sublimando i suoi impulsi psichici che ci dominano abitualmente.

La via di Salvezza e di Evoluzione sta nel prendere coscienza di questa realtà, dello stato delle cose, sta nel conoscere sia la natura di queste forze negative che costituiscono la nostra Ombra, sia nel prendere consapevolezza della Luce, cioè della nostra realtà Spirituale e autodeterminarci con la nostra volontà e un desiderio rinnovato, non più in direzione involutiva ma evolutiva!

Sempre rimanendo consapevoli che è necessario rimanere legati non solo alle nostra buona volontà, ma legati alla Volontà del Padre, della Legge:

Io sono la vite, voi i tralci, chi rimane in Me ed Io in lui questi darà frutto di molto, perché senza di Me, voi non potete far nulla!” Giovanni 15.5

Il libero arbitrio sta allora nella scelta della Volontà di Bene sulla Volontà di Male. La ponderazione dei nostri impulsi, a cui la ragione prima e la coscienza in ultimo deve dare il placet o il diniego, determineranno la vittoria del Bene sul Male, dello Spirito sulla Materia, di Dio su Satana.

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2 pensieri riguardo “Spirito e Materia

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