La concezione della psicanalisi attuale fino ad oggi è restata chiusa entro i limiti della nascita e della morte fisica, abbracciando solo una parte limitata della nostra esistenza. Essa lascia da parte tutto l’aspetto filosofico e spirituale dell’esistenza, occupandosi di curare le nevrosi e i complessi, ma è mancante della conoscenza dei principi direttivi che solo la conoscenza del piano generale della vita può fornire.
La psicanalisi deve dunque conoscere il contenuto della Legge per orientare il trattamento.
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La nostra storia individuale è scritta nel subcosciente, e inizia ancora prima della nostra nascita fisica, nella fase pre-natale.
Così lo scopo della nuova psicanalisi vuole portarsi nella parte più profonda dell’io: che riguarda sia la parte che precede la nascita, e che rappresenta il passato, ma che si estende anche nel futuro, in grado di determinarne il destino.
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Nel bambino gli istinti sono già fissati, anche se latenti e invisibili, poiché lui già possiede un proprio subcosciente, dove in lui questi istinti rappresentano dei semi che dovranno dare con la crescita il proprio frutto.
L’individuo di fatto già nasce con una propria personalità, che attende solo il momento di rivelarsi, non appena la maturazione corporea lo consentirà.
Le qualità che ognuno porta dentro sé, rappresentano il bagaglio con cui dovrà affrontare le prove della sua nuova vita, come continuazione del lavoro precedente, svolto nella fase pre-natale, cioè nell’ambiente in cui l’individualità viveva in uno stato spirituale, incorporeo, a sua volta conseguenza di una precedente vita corporea e così via: cammino che ha tappe e lunghezze differenti a seconda delle proprie necessità e dell’evoluzione raggiunta.
“La psicanalisi, attraverso la lettura del subcosciente, studiando le caratteristiche più spontanee dell’individuo, può arrivare alla psicosisntesi, che rivela quale sia la direzione che ha preso nel lavoro di costruzione la sua personalità” (Pietro Ubaldi, Principi di una Nuova Etica)
La personalità di ognuno è differente da quella degli altri, poiché pur essendo ognuno lungo lo stesso cammino evolutivo, l’evoluzione porta al perfezionamento dell’individualità nella specializzazione, pur riunendoli in unità collettive, cooperanti come elementi complementari, come vuole lo stato organico del Sistema.
Lo scopo di un lavoro interiore, che è poi anche il senso più alto della vita, è quello di procedere verso la costruzione dell’io. Così la vita offre continue prove, ostacoli, problemi da risolvere, nuove esperienze da realizzare, nuove lezioni da imparare, ed ognuno le affronta con il bagaglio che possiede, in modo differente.
La saggezza va conquistata con il proprio sforzo, con il proprio personale lavoro. Partendo dalla nostra ignoranza, commettendo errori, a cui seguiranno dolori, che insegnano, i quali si ripeteranno fino a quando la lezione non sia appresa.
Così il destino colpisce sempre nei punti più deboli della nostra personalità, i punti più sprovvisti di difesa, dove maggiore è l’ignoranza e dove il dolore che ne consegue ha la funzione di correggere l’errore commesso.
La psicanalisi allora avrà lo scopo di scoprire quali siano i punti deboli della nostra personalità, quelli più vulnerabili, perché in questi punti vi è la deviazione che la Legge vuole raddrizzare.
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L’individuazione dei punti deboli, indica una carenza di positività, cioè di qualità che devono essere sviluppate: così il compito sarà quello di rafforzare questi punti deboli con il lancio di nuovi impulsi positivi, atti a costruire la qualità mancante o scarsamente sviluppata.
Il lavoro interiore, di carattere psicosintetico, deve così tendere non solo a sviluppare le tendenze naturali dell’individuo, che tende a scegliere spontaneamente per la via della minor resistenza, cioè la via più comoda e facile; ma occorre che vada a lavorare anche sulle qualità carenti, quelle su cui tende ad opporre anche maggior resistenza, e che sono necessarie per uno sviluppo armonico e integrale della personalità.
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Così la cura e la crescita interiore, sta nell’introdurre nuovi impulsi correttivi, là dove è stato iniziato un cammino sbagliato. Si tratta di rafforzare i punti deboli, correggere i complessi, raddrizzare le abitudini sbagliate, operare una igiene delle intenzioni, e stabilire un regime spiritualmente salutare.
La psicodiagnosi dovrà basarsi su 4 punti fondamentali:
- Stabilire il livello evolutivo dell’individuo, perché da esso dipende la sua legge biologica e la qualità degli impulsi che governano la sua vita.
- Stabilire di fronte a quale tipo di individuo lo psicanalista si trova: cioè la sua specificazione, che ne definisce in modo chiaro la personalità.
- Stabilire qual è il tipo e il percorso del destino dell’individuo, studiando come ha costruito la propria personalità.
- Osservare i prodotti del subcosciente, cioè stabilire la natura degli impulsi istintivi da cui è inconsciamente guidato.
Attraverso questa analisi sarà possibile andare alla causa.
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Prima si è parlato della possibilità di prevedere il destino, come se la personalità fosse fatalmente destinata a compiere un determinato percorso. Vediamo meglio nel dettaglio cosa questo significhi.
Quando in passato lanciammo degli impulsi, questi tendono a continuare nella stessa direzione in cui furono lanciati.
Questi impulsi hanno le seguenti caratteristiche:
- Si tratta di una forza di tipo spirituale
- È una forza che una volta lanciata, è divenuta autonoma, e che tende deterministicamente a raggiungere il suo obbiettivo
- Questa forza fa parte del fascio di forze che costituiscono la personalità dell’individuo, a cui lui è soggetto, obbedendovi istintivamente.
Il risultato è che l’individuo pensa e agisce come vuole questa forza che è diventata parte integrante della sua personalità, che noi chiamiamo istinto, cosicché l’essere umano rimane legato a questa forza che lo domina, e mentre pensa di fare la sua volontà, realizza invece la volontà di queste forze.
Siamo in pratica schiavi del nostro passato, e degli impulsi che lanciammo.
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Il nostro io di oggi è il prodotto del nostro passato: questo passato continua a funzionare in noi, creando immagini, desideri, impulsi che ci spingono in una data direzione, trascinandoci dove essi vogliono.
Ecco perché le nostre opere ci seguono, quale effetto di cause da noi lanciate, e che sono destinate a continuare fino all’esaurimento del proprio impulso.
L’essere umano, così inconsapevolmente, segue fatalmente questi impulsi inconsci, ne è assoggettato.
Obbedendo al suo subcosciente, obbedisce al passato, al suo vecchio io, la cui volontà può essere ben diversa da quella che l’io attuale, cioè quello che manifestiamo a livello cosciente, vuole.
Così il passato si deve superare, poiché l’evoluzione vuole il progresso dell’individuo. Da questo nasce lo scontro tra le due posizione evolutive, il passato ed il presente, contenuti entrambi nell’individuo. Da una parte la voce dell’istinto, dall’altra la ragione e la coscienza che lo invitano ad esplorare il futuro, a cercare nuove e più avanzate vie di progresso spirituale.
Nasce allora la lotta interiore, tra la conservazione del passato e la conquista del futuro. È la lotta tra la materia e lo spirito, tra la bestia e l’angelo, tra forze involute e forse più evolute.
Dunque nella creazione del nostro destino tutto dipende da noi, da ciò che abbiamo fatto in passato e di quello che ora facciamo nel presente e che si ripercuoterà in futuro.
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La funzione della psicanalisi, indagando nel subcosciente, dovrebbe essere quella di comprendere il passato, e di orientare il presente, attraverso il lancio di nuovi impulsi, verso una direzione evolutiva, cioè in armonia con la Legge di Dio: passaggio cioè dall’Anti-Sistema al Sistema.
Il trattamento diventa così psico-morale, ed il rimedio è scritto nella Legge di Dio, di cui lo psicanalista si deve fare interprete.
La psicanalisi diventa allora profondamente morale e spirituale, legata ai principi dell’etica. Se il passato deve essere conosciuto e integrato nella personalità è solo per essere accettato e superato, non per essere assecondato e permettere con il libero sfogo, il ritardo evolutivo dell’individuo!
Assecondare tutto quello che viene dal passato, emozioni, desideri, stati d’animo, significa liberare una bestia, non realizzare le potenzialità dell’essere umano. La bestia va educata ed ammansita, fino a trasformarla in uomo e poi in angelo. Questa è la direzione dell’evoluzione.
Il libero sfogo dell’inconscio sarebbe la scuola per l’involuzione, mentre bisogna creare la scuola dell’evoluzione!
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Il trattamento a cui sarà sottoposto l’individuo, dipenderà allora dal suo grado di avanzamento nel cammino evolutivo, e proporzionato alle sue possibilità.
Si otterranno quindi quei gradi di sublimazione accessibili, sostituendo vecchie tendenze con quelle nuove di carattere più elevato e progredito, entro i limiti consentiti dalle capacità individuali. Il tutto attraverso la tecnica del superamento, cioè l’iniezione di quotidiani impulsi evolutivi, al fine di creare nuove e più avanzate abitudini, che si sedimenteranno nel subcosciente formano istinti più avanzati. Così procede lo sviluppo della coscienza e il progresso dell’essere.
Lo psicanalista dovrà osservare le forze che una personalità contiene, la loro qualità, quali siano positive e quali negative, la loro intensità. Favorire lo sviluppo delle qualità positive e correggere, raddrizzandole, quelle negative. Questo grazie all’apertura spontanea e sincera del paziente, al pari di una confessione profonda e sentita.
Le fasi della nuova tecnica psicanalitica saranno:
- Il pentimento
- La volontà di praticare i cambiamenti necessari, per raddrizzare il passato, dove si era sbagliato
- Realizzare fattivamente tutto questo da parte del paziente.
Così la funzione principale dello psicanalista sarà quella di indirizzare le coscienze, come un educatore. Diverrà allora uno strumento nelle mani della Legge per aiutare gli esseri umani verso la realizzazione della propria costruzione spirituale e aiutarli a rientrare nel Sistema e armonizzandoli con la Legge di Dio.
Bibliografia di riferimento: Principi di una Nuova Etica (Pietro Ubaldi)
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