Dal Monoteismo al Monismo

Evoluzione del concetto di Dio

L’uomo nel suo passaggio sulla terra ha da sempre cercato, istintivamente, una forma di adorazione rivolta ad un concetto Superiore rispetto alla sua realtà contingente.

Ha idolatrato gli dei nelle forme di politeismo, ha venerato le forze della Natura per ringraziarle e ottenerne la compiancenza e la buona sorte, fino ad arrivare ad un concetto più evoluto dell’esistenza di un Unico Dio come presente nell’Ebraismo.

Questa presenza superiore era concepita con la forma mentale propria dell’evoluzione di quei tempi, un Dio anche geloso e vendicativo all’occorrenza.

Passano i tempi e muta l’Idea dell’Assoluto nella mente dell’uomo, ma in realtà ciò che muta è l’uomo e non Dio, muta la capacità dell’essere umano di percerpirlo e di sentirlo.

Da un Dio trascendente, posto nei Cieli, lontano da noi e dalla nostra vita contingente, si deve ora passare ad un concetto di Dio anche immanente,  cioè presente, vivo e palpitante nel nostro Universo, nel nostro mondo e nelle nostre vite sia individuali che collettive.

E’ di questo concetto di Monismo, espresso in maniera egregia ne “La Grande Sintesi” di Pietro Ubaldi che vogliamo qui parlare.

La presenza cioè di un Principio Unitario che governa il mondo fenomenico, che lo dirige nel suo sviluppo per ricondurlo alla Causa Prima che risiede nello Spirito; nel Noumeno che è la realtà intima di tutte le cose visibili e invisibili sempre presente dalla materia inorganica a quella organica, dalle forme di energia conosciute fino all’etere per arrivare alla sostanza spirituale. Una Legge unica che regge ogni cosa.

Da La Grande Sintesi: “come dal politeismo siete passati al monoteismo, cioè dalla fede di un solo Dio (ma sempre antropomorfico, in quanto opera una sua creazione al di fuori di sé) ora passate al monismo cioè al concetto di un Dio che “è” la creazione.”

La Legge è così presente e viva in ogni forma di esistenza, dalla materia inorganica, alle forme di vita monocellulari, agli organismi più complessi, passando dal minerale alle piante, dall’animale fino all’uomo. Ne  vediamo così la spinta interna e profonda che è il seme intimo della vita che cresce e si espande, che si libera e si spiritualizza in questo processo che si chiama evoluzione.

Questa Legge, questo Principio Unitario è presente dentro ognuno di noi, germe che deve crescere per maturazione biologica intimamente  connessa alla nostra evoluzione spirituale di cui ne è parte.

L’Assoluto si rivela così nel relativo, nell’infinitamente piccolo, come nell’infinitamente grande, nel microcosmo come nel macrocosmo: tutto manifesta la spinta alla crescita, all’espansione, alla liberazione. Dalla contrazione e staticità della materia si va verso le forme dinamiche dell’energia e poi ancora su verso la vita in cui vediamo apparire forme di intelligenza via via più evolute e che ha nella spiritualizzazione la sua totale liberazione e meta ultima.

E’ così che si passa per evoluzione dalla materia all’energia e dall’energia allo spirito, dall’inorganico all’organico, dalle forme di psichismo più elementare nel minerale a quello delle piante e poi su ancora verso gli animali fino a giungere all’intelligenza dell’essere umano che si è fatto dominatore della terra.

Essere umano che deve continuare la sua salita, il suo processo di crescita interiore, per farsi dominatore di se stesso, dei suoi istinti animaleschi e bestiali per raggiungere forme di coscienza sempre più vaste e grandi, per superare il proprio individualismo, forma di vita involuta, e arrivare a forme di vite collettive e collaboranti che abbraccino prima l’umanità intera fino a comprendere poi la vita dell’intero universo.

Bibliografia di riferimento: La Grande Sintesi (Pietro Ubaldi)

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